Biografia:

 

Ho fatto balletto, ceramica e frequentato per oltre 10 anni i laboratori di Arno Stern. Fare arte non è una scelta, è un bisogno. I miei genitori l'hanno subito capito e soprattutto m'hanno lasciato crescere senza fretta. Dentro sono ancora quel bambino che faceva lavoretti manuali a più non posso. 25 anni fa ho ricevuto una borsa zeppa di barattoli di tempere da 1kg. Me l'ha regalata un mio docente delle scuole medie senza dire niente ai suoi colleghi o ai miei compagni. Quelle tempere le ho usate fino all'altroieri, sicuramente uno dei più bei riconoscimenti mai ricevuti in vita mia.

Sono notoriamente allergico ai titoli delle opere: in pratica  non ne dò mai. Al pubblico dò solo informazioni riguardanti i materiali usati, non lo aiuto molto. Ma ai vernissage introduco la mia opera e durante o dopo un'esposizione cerco il confronto. Dopo il liceo artistico a Como ho bussato alle porte del Beaux-Arts di Ginevra ma quelle porte non si sono mai aperte; e se effettivamente fu una grossa delusione, col senno di poi dico che non fu un male. Rimanendo a Ginevra ho potuto seguire i corsi universitari in storia dell'arte, e fare teatro e continuare a dipingere... Di lì a poco, in quegli anni, fu creata l'Accademia di Architettura di Mendrisio, dove mi sono diplomato, e dove ora insegno. Il mio percorso è una specie di zig zag. Ecco perché “Oroborus”, la mia ultima esplorazione artistica. I cerchi sono forme lineari e regolari, una specie di antitesi dello zigzagare!... Eppure sono forme che si possono spezzare e che rimangono un po' misteriose.

Tendo a preservare il bambino che c'è in me e continuare a fare passi da adulto nell'inesplorato. Non da solo, però. “Viandanti” è il nome del mio atelier. Un luogo di lavoro ma anche d'incontro e di creazione di progetti: l'ultimo, la realizzazione di uno spazio espositivo al piano terreno del Central Park di Lugano dove organizzare anche mostre collettive a tema.

 

Scritto a cura di Daniel Bilenko.

 

Scultore, architetto

www.altelierviandanti.com